Il Digital Design Manifesto.
Il 27/11/2003 iniziava la nostra avventura nel mondo digitale. Vent’anni sono passati come un turno di guardia nella notte per noi, ma nello stesso tempo sono a tutti gli effetti quasi un’era geologica se relazionati al contesto in cui operiamo.
Ci troviamo così nella (privilegiata) posizione di chi da un lato ha accumulato l’esperienza necessaria per poter guardare con sufficiente ampiezza al di là del proprio naso, dall’altro sente la necessità di mettere ordine in appunti e impressioni per affrontare la prossima tappa del viaggio che si presenta affascinante ma - come sempre - non priva di salite e giravolte repentine.
Da questo lavorio fatto di discussioni anche accese, riflessioni serali intorno ad un buon Whisky e constatazioni nate dall’esperienza concreta sui tanti lavori che ci hanno visto protagonisti, è nata una sintesi a cui abbiamo deciso di dare la forma di un “manifesto”, un po' come si faceva una volta quando si voleva sistematizzare un modo di vedere le cose (chi ha studiato potrebbe dire: quando si aveva una “Weltanschauung”).
Il nostro manifesto però non vuole considerarsi tanto una cristallizzazione di concetti teorici più o meno formalmente corretti, quanto una sistemazione di appunti di viaggio in concetti definiti ma in movimento, in maturazione, che nel loro complesso tentano di restituire la visione che abbiamo di quello che è il nostro orizzonte e il nostro compito come agenzia e come Digital Designer.
Come già ci era successo, quando abbiamo cominciato (ormai diversi anni fa) a parlare della “comunicazione gentile” ci siamo dovuti innanzitutto arrendere ad un evidenza banale quanto ineludibile: tutto il nostro mondo, il codice che facciamo, la rete che utilizziamo, le interfacce che progettiamo, i contenuti che studiamo per i nostri clienti, tutto è semplicemente ordinato ad una relazione tra persone, se questo primo tassello viene a mancare, crolla la possibilità di immaginare qualunque considerazione sensata sull’argomento.
Proprio per questo ci siamo resi conto che se si progetta, si progetta per qualcuno e che in questo potevamo trovare dei grandi maestri lungo tutta la storia della cultura del progetto, uno di questi è stato senz’altro Achille Castiglioni: siamo andati a esplorare il suo studio a Milano, abbiamo conosciuto i suoi figli che oggi portano avanti le idee e le intuizioni del padre.
Siamo rimasti affascinati dalla metodologia di lavoro che questo grande del Novecento usava e abbiamo sentito che il nostro approccio assomiglia moltissimo - come tensione - alla sintesi così alta che lui aveva trovato con la naturalezza istintiva del genio.
Abbiamo anche riflettuto sul motivo per cui quando si realizzano certe condizioni di contesto, la creatività e l’efficacia complessiva del team è superiore all'ipotetica somma delle singole competenze/capacità.
Abbiamo pensato a molte cose, sempre partendo da quello che abbiamo potuto verificare sul campo, poi abbiamo distillato tutto nel nostro manifesto che segue.
Digital Design Manifesto di WIP Italia
Progettare e realizzare una esperienza digitale bella, originale e funzionale che favorisca la relazione fra le persone.
1 – Il Digital Design si occupa di tutto ciò che è veicolato digitalmente nelle relazioni umane.
Lo spazio di azione del Digital Design è la realtà complessa in cui vivono le relazioni umane sul piano digitale. Parliamo di fenomeni quali: il social networking, la comunicazione one to one a distanza, l'esperienza di acquisto on line, le attività formative, informative e di intrattenimento. Tutto ciò che riguarda il Digital Design entra nell’orizzonte di una relazione tra persone.
2 - Il Digital Design applica un metodo di progettazione a servizio della persona.
Il successo del Digital Design sta nel favorire le relazioni della persona nel mondo digitale. La “migliore riuscita” di un prodotto di Digital Design avviene quando le persone riescono a comunicare bene, capire bene, emozionarsi e scoprire informazioni, fidarsi e affidarsi ad un brand.
3 - Il Digital Design rende ospitale la complessità del mondo digitale progettando soluzioni eleganti e funzionali.
Nel corso della storia molteplici discipline progettuali si sono affermate e affiancate con il compito di trovare un “equilibrio emozionante” tra creatività, spinta al miglioramento e innovazione tecnica: l'architettura negli anni Trenta, il design industriale negli anni Sessanta, il progetto grafico negli anni Novanta.
Nel contesto odierno, in cui la tecnologia digitale ha acquisito un ruolo centrale nella vita delle persone, il Digital Design affronta la medesima sfida, assumendo un ruolo decisivo nel costruire soluzioni a misura e servizio della persona.
4. La creatività nel Digital Design è un’attitudine attraverso la quale dall’osservazione curiosa e positiva del contesto si può immaginare qualcosa di nuovo che prende senso nel rispondere ad un'esigenza concreta.
La creatività non è mai fine a se stessa: trova nei dati, nei vincoli e nei perimetri del contesto in cui opera lo stimolo per un’inventiva più fervida di quanto possa offrire un foglio bianco. E raggiunge un risultato più utile dell’autocelebrazione
5. Il Digital Design nasce dalla sintesi creativa tra immedesimazione, intuizione e tecnica.
Il design di un prodotto digitale è attività complessa e condivisa da più attori con competenze diverse che riguardano la comunicazione, la strategia, la progettazione dell’esperienza utente e le competenze di sviluppo che le principali soluzioni tecnologiche possono offrire.
Per questo si può affermare che il miglior Digital Design nasce dall'intelligenza collettiva di un team affiatato e multidisciplinare in cui è condiviso da tutti l’approccio metodologico e operativo alla cultura del design: osservare molto la realtà, individuare le esigenze e le risposte, avere una mente pragmatica e operativa.
Caratteristica essenziale di questo approccio è l'empatia, ovvero la capacità di analizzare ed immedesimarsi nel contesto (dall’esigenza del cliente agli strumenti a disposizione) per promuovere il dialogo tra le parti, agire in modo appropriato e trovare una sintesi creativa.
Chi si occupa di Digital Design ad ogni livello deve quindi costantemente allargare il cerchio delle proprie competenze alle discipline affini per potenziare l'efficacia della sua azione.
6. Un buon progetto digitale è capace di evolvere nel tempo.
La continua innovazione della tecnologia e la capacità di adattamento comportamentale alle interfacce digitali degli utenti sono spesso causa di prodotti di breve durata e pronta sostituzione.
Alla sfida della velocità, invece, si deve rispondere con progetti di maggiore flessibilità e apertura al cambiamento. Questo approccio è realizzabile agendo su più fronti: creativo, tecnico e dei processi.
È necessario ispirarsi al grande patrimonio della cultura del progetto per ideare prodotti creativi e originali, capaci di seguire il tempo modificandosi e rinnovandosi in continuazione perché sostenuti da fondamenta solide a livello strutturale e modulare.
7. Un buon progetto digitale tiene conto della bidirezionalità della relazione.
Un prodotto digitale è per sua natura in continua evoluzione perché riguarda una relazione bidirezionale e vive in un ecosistema complesso. Deve quindi essere sottoposto a costante verifica e ottimizzato sulla base dei feedback degli utilizzatori, del mutare delle circostanze e del servizio.
Attuare un monitoraggio e un design continuativo permette uno sviluppo del prodotto nel tempo ed una migliore sostenibilità dell’innovazione.
8. Progettare per la persona vuol dire equilibrio e rispetto.
Un buon prodotto digitale è rispettoso della persona ed equilibrato nelle scelte creative, tecniche e contenutistiche.
Chi si occupa di Digital Design deve essere consapevole che le sue azioni hanno un’incidenza sulla vita delle persone. Suo compito e responsabilità è trovare un equilibrio tra funzione ed emozione e favorire un clima di trasparenza e rispetto.
Milano 25/07/2022
Dets, Mike, Joy, Exitu, Nk